La Commissione Europea ha pubblicato i risultati del primo piano coordinato di controllo sulla genuinità di erbe e spezie lanciato dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare e portato avanti da 21 Stati membri dell’UE, Svizzera e Norvegia.
Questa è stata la prima volta che le autorità nazionali responsabili dei controlli alimentari e la Commissione europea hanno unito le loro esperienze e risorse per concentrarsi sul settore delle erbe e delle spezie. L’obiettivo era proteggere i consumatori da prodotti fuorvianti e potenzialmente pericolosi.
Quasi 10.000 analisi sono state eseguite dal JRC su 1885 campioni, utilizzando una serie di tecniche analitiche all'avanguardia per valutare l’autenticità di sei diverse erbe e spezie.
La percentuale di campioni ritenuti a rischio di adulterazione è stata del 17% per il pepe, del 14% per il cumino, dell’11% per la curcuma, dell’11% per lo zafferano e del 6% per la paprika/peperoncino. L’origano è stato identificato come il più vulnerabile con il 48% dei campioni a rischio di contaminazione, con foglie di olivo nella maggior parte dei casi.
Sulla base di questi risultati la Commissione ha già chiesto agli operatori un piano d’azione immediato per sanare la situazione dannosa per gli interessi e la salute dei consumatori, ma anche per quelli dello stesso settore delle erbe e delle spezie e dei suoi operatori che operano correttamente.
La Commissione ha inoltre invitato le autorità nazionali ad aumentare i controlli ufficiali nel settore, con l’obiettivo di prevenire pratiche fraudolente e sanzionare gli autori di frodi.
I risultati completi dello studio sono consultabili qui